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È passato alla leggenda come talentuoso calciatore italo-argentino che ha dato il nome, suo malgrado, alla celebre “zona”. Ma chi è stato veramente Renato Cesarini (1906-1969)? È la sua stessa voce registrata in tarda età su alcune misteriose bobine – quasi il sussurro di un fantasma sonoro in un gustoso miscuglio di idiomi e dialetti – a offrirci l’incredibile racconto della sua vita, trascritto e confezionato in “dossier preliminare” da un altrettanto misterioso “curatore”. Giovanissimo borsaiolo e giocoliere di strada per i barrios di Buenos Aires, diventerà la stella della Juventus e della Nazionale italiana, ma soprattutto un viveur, gran bevitore, nottambulo e fumatore impenitente, autore di versi e canzoni – e molto altro. Circondato da personaggi ambigui e memorabili, famosi o reietti, e accompagnato da un’affezionata scimmia, nell’andirivieni tra un continente e l’altro la sua vicenda racchiude un’epopea silenziosa di migranti e sognatori. Ne scaturisce un susseguirsi di avventure affrontate con la stessa suadente leggerezza e spavalda improvvisazione di un tango argentino, e spesso risolte in “zona Cesarini”, quel margine estremo in cui tutto può ancora capovolgersi e dove si gioca il senso dell’identità, della testimonianza, della finzione.
Tra biografia e invenzione postmoderna, Kurt Lanthaler ci regala un irresistibile romanzo picaresco, una narrazione polifonica disseminata di documenti reali e apocrifi, lettere e soliloqui, indizi e frammenti di memoria. Un labirinto di storie in cui piacevolmente perdersi.
«Il calcio entra dagli occhi, passa per la testa e poi scende fino ai piedi. Il processo inverso non avviene mai. De los pies a la cabeza nunca. Dai piedi procedono solo le storie, se proprio.»
(Renato Cesarini)
«Cesarini, quello della “zona Cesarini”, proprio lui: quando dai il tuo nome a un pezzetto di Tempo – il quale è solo di Dio, dice la Bibbia – qualcosa nella vita lo hai fatto.»
(Alessandro Baricco)
«Un romanzo magistralmente orchestrato. In fin dei conti, immergersi nella “zona Cesarini” vale la pena, anche – e soprattutto – per lettrici e lettori privi di una formazione calcistica. Il libro aiuta infatti a comprendere meglio gli argentini, ma anche gli italiani, di ieri e di oggi.»
(Ralf Höller, “Neues Deutschland”)
«Il romanzo è pieno di fonti, vere e inventate – o semplicemente non si sa se siano vere o inventate. Si svolge tra Italia e Argentina, lungo un intero secolo. Ed è colmo di rimandi e intrecci, spiritoso e virtuoso, mescolando varie lingue. Il tema principale non è il calcio, come il titolo potrebbe far pensare, bensì la migrazione.»
(Rai Bozen)
Presentazione del libro “Zona Cesarini” con l'autore Kurt Lanthaler in dialogo con il traduttore Stefano Zangrando.