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Tutto è grigio, ora, per noi
Diario di una quattordicenne Bolzano 1943
  • 255
  • 978-88-7283-255-4

“Che cosa dobbiamo mai fare? Per cosa dobbiamo sperare? Per la vittoria o la sconfitta?” Il diario di Silvana fissa le sue immediate impressioni sull’anno 1943. Curiosa, piena di speranze ma anche di ansie per il futuro e di dubbi su se stessa di una quattordicenne, Silvana scrive della scuola, della famiglia, della sua venerazione per il Duce, dell’invasione degli “odiatissimi” germanici, dei bombardamenti aerei su Bolzano. Il diario termina il 9 settembre 1943, un giorno dopo l’annuncio da parte di Badoglio dell’armistizio, che durò ben poco. In fuga con il padre incrocia degli alpini condotti via prigionieri accompagnati da un soldato tedesco, che però non ha il volto insultante dei suoi camerati. Un raggio di speranza. Parti del diario sono scritte in un francese parzialmente inventato dall’autrice – per tutelare la segretezza del testo: “So bene che, se mi si trovasse questo Diario, sarei imprigionata.” Silvana, figlia primogenita dei maestri elementari Tullio Cumer e Adelina Groff, nacque a Bolzano il 18 febbraio del 1929. Compì i suoi studi a Bolzano (salvo una parentesi fra l’estate del 1943 e la fine della guerra, quando la famiglia “sfollò” in Val di Fassa per sfuggire ai bombardamenti) fino a conseguire la maturità. Si iscrisse poi, a Milano, alla Facoltà di Medicina. Svolse buona parte della sua carriera professionale come specialista nella cura dei disturbi del comportamento e soprattutto del linguaggio infantile presso l’Istituto Nazionale Neurologico Carlo Besta di Milano, producendo numerose pubblicazioni. Morì il 7 luglio 1981.

Recensioni:

L’Anne Frank di Bolzano. Una preziosa testimonianza su un periodo drammatico della storia italiana: i mesi precedenti l’8 settembre del 1943, data dell’armistizio con gli Alleati. Mentre Frank, la ragazzina ebrea nella stanzetta di Amsterdam racconta la sua quotidianità, Silvana con una lucidità di analisi sorprendente per l’età, dedica molte pagine agli eventi di questi terribili mesi.
Famiglia Cristiana, Eugenio Arcidiacono

Testimonianza preziosa, perchè apre una finestra, intima e personale, sulla piazza della generale storia italiana, in uno dei momenti più tragici della nostra identità collettiva.
Rivista dell’Istituto Campano per la Storia della Resistenza, Giovanni Cerchia

Un testo scritto con grande sensibilità e sincerità che parla di sentimenti, di passioni intellettuali, di inquietudini storiche, [...] - Tutto è grigio, ora, per noi - scrive la ragazza nel 1943, assistendo al crollo del fascismo e di tutti gli ideali in cui aveva creduto. È un distacco (dal fascismo) molto travagliato, molto diverso da quello di milioni di italiani scopertisi antifascisti solo dopo la caduta del duce. Un libro che può insegnare molto a tutti gli altoatesini.
Telegiornale Regionale Rai, Lucio Giudiceadrea

La giovane autrice compie nel breve lasso di tempo in cui scrive il diario una forte evoluzione interiore e politica, tipica della sua generazione: dall'ammirazione sconfinata per il Duce salvatore, alla delusione, fino alla perdita di ogni punto di riferimento politico e alla messa in dubbio delle convinzioni precedenti, condizione necessaria a una apertura democratica. Questotrentino, Alessandra Zendron

Traspare la continuità tra questa generazione e quella che la seguirà nascendo negli anni Cinquanta. Da un lato, infatti, queste pagine rinviano a un continuum culturale garantito da una preparazione scolastica e da una scelta di letture assolutamente coesa. Dall’altro, sono evidenti come già gli adolescenti di guerra presentono, persino in un ambiente familiare fascista, elementi che passeranno ai loro figli [...]. Insomma, per quel poco che si può intuire dalle pagine a nostra disposizione, alla fine del regime fascista si sta solidificando una società che, magari soltanto nel chiuso delle proprie case, ha continuato a fare i conti con l’esistenza quotidiana in modi non previsti dal partito dominante e probabilmente non graditi ad esso.
Iperstoria

È il diario di guerra di una quattordicenne bolzanina, un documento per molti versi eccezionale.
Alto Adige

Oltre alle ambizioni artistiche, Silvana Cumer esprime tutti gli interrogativi di una età di passaggio. Già ce ne sarebbe di materiale sul quale ragionare: sintomi di una fase di transizione per natura tormentata, declinati secondo la mentalità e la morale di una ragazzina di oltre mezzo secolo fa. Ma, appunto, c’è di più. La realtà della guerra, che irrompe esplicitamente nel diario il 6 giugno, aggiunge tormento reale e tangibile alle insicurezze interiori.
Corriere dell’Alto Adige

Vi sono trascritti momenti della sua vita personale ma anche riflessioni sulla guerra da lei vissuta in un momento decisivo del suo sviluppo.
Notiziario CDP

Silvana Cumer ha 14 anni quando scrive il suo diario. Vive a Bolzano e sperimenta gli anni più cupi della Seconda Guerra Mondiale, filtrandola con una sensibilità adolescenziale ma al tempo stesso profondamente matura. Nelle sue parole si alternano momenti di speranza e di disperazione, fiducia nel futuro e inquietudine per il presente. È costretta alla fuga da Bolzano, ma il suo ultimo sguardo si incrocia con un soldato della Wehrmacht stanco di imbracciare il fucile. La speranza della pace diventa possibile.
STORIA E, Milena Cossetto

Tutto è grigio, ora, per noi
Diario di una quattordicenne Bolzano 1943
255
978-88-7283-255-4

Scheda tecnica

13,5 x 21 cm | 128 pagine
Adattamento: Ferruccio Cumer | Edizione Bilingue
Silvana Cumer
Ferruccio Cumer
Brossura con alette
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    Nessun evento in programma

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